La Neuropsichiatria: Patologie e Diagnosi Differenziali

La neuropsichiatria è una branca della medicina che unisce due discipline: la neurologia, che si occupa del sistema nervoso (centrale e periferico), e la psichiatria, che tratta i disturbi mentali. Questa fusione è necessaria perché molte patologie dell’infanzia possono presentare sintomi sia neurologici che psichiatrici, rendendo complesso il processo diagnostico e terapeutico. La neuropsichiatria si focalizza quindi sulle interazioni tra cervello e comportamento, cercando di comprendere come i cambiamenti neurobiologici possano influenzare la psiche e viceversa.

Ormai ogni branca della medicina si sta iper-specializzando, per cui come c’è l’ortopedico che si occupa solo di arto inferiore e quello specializzato nella mano, così nel nostro settore ci sono neuropsichiatri che si occupano di neurologia, chi di psichiatria, chi di neurosviluppo. Resta comunque importante che il neuropsichiatra conosca approfonditamente entrambe le branche proprio perchè spesso la patologia può essere a cavallo e altrimenti il paziente finisce per fare “ping pong” tra i diversi specialisti.

Ad esempio ci sono manifestazioni cliniche che possono mimare le crisi epilettiche, ma l’origine non è nell’epilettogenesi, bensì nell’origine psicogena; il trattamento per cui non sarà con antiepilettici, bensì con la psicoterapia o con psicofarmaci. Allo stesso modo, un repentino cambio di comportamento o del ritmo sonno-veglia di un bambino, può essere sintomo di un tumore cerebrale o di un’encefalite. O ancora, la depressione nel bambino si può manifestare con difficoltà di concentrazione, problemi di memoria e disturbi del sonno o somatici.

Allo stesso modo, frequenti sono le comorbidità che vanno ulteriormente a unire le due branche; si è visto infatti che i pazienti con malattie che colpiscono il sistema nervoso centrale, hanno più probabilità di avere sintomi psichiatrici. Allo stesso modo, nell’autismo o nelle malattie del neurosviluppo, ci può essere un impaccio motorio o un deficit nella coordinazione motoria, o una disprassia. Spesso nelle sindromi genetiche, sintomi neurologici e psichiatrici viaggiano in comorbidità. Quindi, avere un medico che guardi il paziente nella sua interezza, senza occuparsi solo del suo piccolo pezzettino, fa la differenza per l’intero nucleo familiare.

Questi esempi mettono in risalto il fatto che uno degli aspetti più complessi della neuropsichiatria è la diagnosi differenziale, ossia la capacità di distinguere tra patologie con sintomi sovrapposti. A tal fine, è sempre essenziale un approccio integrato e multidisciplinare, che combini l’analisi clinica con l’uso di strumenti diagnostici avanzati e test neuropsicologici validati. Solo attraverso una comprensione approfondita delle interazioni tra cervello e mente è possibile fornire cure efficaci ai pazienti affetti da queste complesse condizioni.